L’ideologia marxista: caratteri essenziali e principali Stati nei quali si è affermata.
Il comunismo, come dottrina o sistema politico fondati sull’uguaglianza e l’abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione, era già stato formulato con sfumature diverse in ogni epoca, da Platone (428-347 a.C.) a Tommaso Moro (1478-1535, cancelliere del Regno inglese sotto Enrico VIII) a Tommaso Campanella (1568-1639), ma acquistò un significato non più utopistico e di richiamo alla natura, bensì storico e rivoluzionario dopo la Rivoluzione Industriale.
L’ideologia marxista ha infatti una data di nascita ben precisa, riconducibile alla concezione economica e politica, basata sui fondamenti filosofici del materialismo, elaborata dai tedeschi Karl Marx (1818-1883) e Friederich Engels (1820-1895) tra gli anni Quaranta e Settanta dell’Ottocento.
Il Manifesto del Partito Comunista era destinato a costituire la prima esposizione teorica, completa e unitaria, di un programma e di una strategia politica che indicano quale compito decisivo dei comunisti la costruzione di una nuova società senza classi. Il percorso per raggiungere il traguardo finale comporta tre fasi distinte: anzitutto il proletariato deve prendere coscienza del suo ruolo di classe oppressa e attraverso la rottura rivoluzionaria dell'ordine costituito, deve distruggere lo Stato borghese; una volta conquistato il potere politico attraverso la formula della "dittatura del proletariato", deve provvedere a socializzare i mezzi di produzione, eliminando i residui della vinta borghesia; come ultima cosa, quando i rapporti economici avranno permesso di eliminare "ogni forma di sfruttamento dell'uomo sull'uomo", prenderà il via la società senza classi, col trionfo completo del comunismo.