CONFRONTO GULAG-LAGER

Razionalità del progetto del comunismo:
modernizzazione dell'economia e della società

OBIETTIVO COMUNE: sradicare integralmente un “nemico” concepito come fonte di tutti i mali, una sorta di figura mitologizzata alla quale si attribuivano un insieme di responsabilità e colpe, mondate le quali l’armonia avrebbe regnato sull’intera comunità; sia il nazismo che lo stalinismo avevano resuscitato l’istituto della schiavitù, oltre al disprezzo per la dignità e per la vita dell’uomo; entrambi utilizzarono la violenza e il terrore contro i propri cittadini e fecero ricorso alla forza nei rapporti con gli altri stati.

 

IIrrazionalità del fine perseguito: la dominazione della razza ariana, perseguita mobilitando risorse umane e materiali sottratte allo sforzo bellico e distruggendo parte della forza lavoro presente nei campi.

Efficienza burocratica e meticolosità prussiana per la divisione del lavoro, tradizione giuridica del paese civilizzato; utilizzo dei metodi più avanzati della scienza, della tecnica e dell’industria

  Caos, disorganizzazione, scelta di metodi barbari e brutali

   La selezione delle vittime seguiva un criterio prevalentemente
   antropologico-razziale nel caso tedesco

Nell’Unione Sovietica bolscevica e staliniana i prigionieri erano individuati secondo un criterio sociopolitico

La parte più rilevante dell’esperienza concentrazionaria nazista consiste nei campi di sterminio, cioè campi in cui si andava per morire: gli uomini che finivano qui non erano stati arrestati, bensì raccolti in un ghetto o ammassati per essere trasportati secondo un principio numerico e non individuale; non venivano registrati in alcun modo né alla partenza né all’arrivo; non appena giungevano a destinazione venivano spogliati, attirati in camere a gas e uccisi col gas. I cadaveri erano portati in un crematorio e bruciati

Per quello che riguarda i campi sovietici, la destinazione è quella di essere mano d’opera di una grandiosa impresa di lavoro servile, praticamente schiavistico, per costruire delle grandi opere. Opere in genere che debbono modificare la natura in alcuni elementi cruciali: disboscare foreste, costruire ferrovie o strade, fare canali che passino da un mare all'altro. In estate si lavorava 14 ore al giorno, non si lavorava soltanto a partire da 55° sottozero! Un essere umano detenuto in un campo di concentramento era un detenuto precedentemente arrestato. Al momento del trasferimento nel campo veniva registrato, munito di un numero, provvisto di una divisa e destinato ad un “blocco