Empedocle, vissuto nel V secolo a. C., afferma che la realtà è costituita da quattro elementi originari, terra, acqua, fuoco e aria, che si combinano dando origine all’infinita varietà delle cose.
Empedocle chiama i quattro elementi “radici”, perché sono i principi vitali che animano il mondo insieme ad “Amore” e “Odio”, le due forze anch’esse vitali e coestese alla realtà che spingono le radici a cercarsi e a respingersi, formando e sciogliendo le cose.

L’universo è un unico grande organismo nel quale ogni cosa, anche ciò che è inanimato ai nostri occhi, emette effluvi materiali che si incontrano con gli effluvi provenienti dalle altre cose, in base alla legge universale della natura per la quale “il simile ama il simile” e che spinge le radici a ricongiungersi attraverso la varietà delle singole cose.

Il mondo è dotato per Empedocle di una grande vita, è un organismo unitario nel quale ogni parte “sente” e quindi se si agisce su una singola parte, ciò si ripercuote sulla vita dell’intero organismo.

Tra uomo e mondo non c’è distinzione perché sono costituiti degli stessi elementi e animati dalle stesse forze. Empedocle, che studiò con grande interesse i fenomeni vitali della circolazione del sangue e della respirazione, generalizza a livello cosmico le sue osservazioni biologiche paragonando l’intera vita dell’universo alla sistole e diastole del cuore e all’inspirazione ed espirazione dell’organismo umano.